mercoledì 31 ottobre 2007

lettera al Sindaco prof. Guglielmo Valduga...

Caro Guglielmo,
è da due anni e mezzo che chiedo con forza all’interno della maggioranza un’azione che ci contraddistingua rispetto alle amministrazioni passate sul tema a me caro delle politiche familiari.
Non si può solo riconoscere a parole (vedi nostro programma) “La famiglia costituisce l’unità sociale di base delle società moderne; attraverso di essa passano gran parte dei sostegni educativi, sociali e relazionali, si sviluppa la solidarietà intergenerazionale.” e alla fine non fare nulla.
Per quanto riguarda i servizi per l’infanzia l’asilo nido: “L’obiettivo è quello di soddisfare la domanda in continuo aumento, mantenendo nello stesso tempo la qualità del servizio reso… rendere adeguate le strutture esistenti in termini di funzionalità e sicurezza.” Non mi pare che aumentando il rapporto bambino-educatrice si mantenga la qualità del servizio.
Sempre riprendendo il programma: “Il problema più urgente per Rovereto è oggi l’attraversamento viabilistico della città storica, assolutamente inadatto al centro antico. In particolare le strade dirette a Terragnolo e Vallarsa rappresentano un flusso automobilistico non più sopportabile per i quartieri di S. Maria e della zona di Piazza del Podestà. Anche il corso e la piazza Rosmini oggi assumono centralità rispetto sia al flusso turistico che a quello auspicabile del mondo universitario. E’ pertanto prioritario trovare una soluzione alternativa a questo attraversamento”. La soluzione a questo problema non può che essere la realizzazione della famosa strada di gronda o tangenziale est (la stessa cancellata dal PUP), auspicando che nel prossimo P.R.G. venga reintrodotta.
Non si può poi affermare: “Un tale progetto prevede che accanto al MART si sviluppi una facoltà di ingegneria-architettura…, capace di essere motore anche economico per la città, a partire dalla presenza universitaria, e poi di fatto elargire borse di studio alla facoltà di architettura dell’Università di Venezia, ignorando il programma.
Non facendo parte di alcuna commissione comunale, ho sofferto la mancanza di confronto sia interna (fra consiglieri-consiglieri e consiglieri-assessori) che esterna (vedi pareri negativi delle circoscrizioni).
Escluso da questa maggioranza, in particolare dalla componente di sinistra, per ragioni ideologiche, non mi rimane che comunicarTi la mia fuoriuscita da essa ed adesione al gruppo consiliare di Alleanza Nazionale, partito ben strutturato in cui mi ritrovo in particolare su i temi quali la famiglia, i valori di appartenenza nazionale, la bioetica ecc. Desidero ricordarTi come il comportamento degli elettori di Alleanza Nazionale nella sua quasi totalità abbia sostenuto la Tua candidatura nel ballottaggio senza alcuna contropartita.
Resta comunque la possibilità di una collaborazione da parte del gruppo di A.N., soprattutto mirata alla difesa della città e a un riequilibrio di risorse provinciali.
Confermo la mia personale stima nei Tuoi confronti e t’invio cordiali saluti.

sabato 6 ottobre 2007

Interrogazione sulla Conciliazione FAMIGLIA - LAVORO.

INTERROGAZIONE
(conciliazione FAMIGLIA - LAVORO)

Ci sono molti modi per sostenere le famiglie e metterle nelle condizioni di svolgere le funzioni sociali, economiche ed educative che le sono riconosciute (più spesso a parole che non nei fatti concreti) dalla società e dalle istituzioni. Uno di questi è dare risposte concrete al problema della conciliazione dei tempi di vita familiare con i tempi della vita lavorativa, tema che non interessa solo le donne che lavorano (o che vorrebbero lavorare), ma anche i lavoratori maschi, padri e mariti, e che si lega con quello delle pari opportunità. Argomento, quello della conciliazione, sul quale ci sono stati molti inviti a lavorare, in particolare nel 2007, Anno europeo dedicato alle Pari Opportunità, sia nei confronti delle istituzioni che del mondo delle imprese.
Il Trentino, che vuole qualificarsi come “distretto amico della famiglia”, intende investire molto in questa direzione, aprendo le porte di enti pubblici, organizzazioni e imprese private all’ingresso di una nuova politica di gestione del personale orientata, appunto, alla famiglia.
In questo senso va colto il provvedimento approvato oggi dalla Giunta Provinciale, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, relativo alla costituzione del Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro. Importanti le adesioni al processo Audit: oltre alla Provincia Autonoma (Servizio per il Personale), i Comuni di Trento e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, alcune scuole, la Federazione della Cooperazione trentina, alcune Cooperative Sociali, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio CEii Trentino, Itea Spa, l’A 22 e imprese private.
L’Audit è uno strumento di management per imprese ed organizzazioni, finalizzato a stimolare politiche di gestione del personale che favoriscano i lavoratori e le lavoratrici nel conciliare i tempi e le esigenze della famiglia con quelli del lavoro. E’ un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva di tali politiche di gestione del personale, che certifica, sulla base della rispondenza ad un ampio catalogo di criteri, quali provvedimenti e quali offerte favorevoli alla famiglia può predisporre un’impresa.
L’Audit Famiglia e Lavoro, in sostanza, conduce l’impresa in un processo interno attraverso il quale vengono definiti gli obiettivi ed i provvedimenti per una politica occupazionale attenta alle esigenze delle famiglie dei dipendenti. Per fare questo l’impresa o l’organizzazione interessata deve, come primo passo, accertare le misure favorevoli alla conciliazione famiglia e lavoro già in essere e successivamente trovare, con il supporto di un “auditore” e sulla base di un catalogo di criteri differenziato, le aree migliorabili. Vengono successivamente definiti obiettivi e strategie personalizzate per le esigenze dell’impresa e per l’attuazione di misure concrete.
Nel processo di Audit tali obiettivi e provvedimenti vengono calibrati alla realtà specifica di ogni singola azienda. Annualmente, per una durata massima di tre anni, verranno effettuate delle verifiche sull’andamento dell’applicazione dell’Audit e, se gli obiettivi fissati dall’impresa sono stati raggiunti e mantenuti con esito positivo, al termine del triennio verrà rilasciato all’azienda il certificato finale Audit Famiglia e Lavoro. Si tratta quindi di un processo di miglioramento continuo che si sviluppa in cicli triennali.
L’adozione dell’Audit famiglia e lavoro tende ad apportare molti vantaggi:
· per il datore di lavoro, pubblico e privato, in termini di maggiore produttività dei dipendenti, riduzione del turn over, riduzione delle assenze dal lavoro, miglioramento dell’immagine, maggiore concorrenzialità;
· per i lavoratori, in termini di maggiore soddisfazione e motivazione, di arricchimento professionale, di possibilità di retribuzione aggiuntiva;
· per la famiglia, in termini di maggior tempo per le relazioni familiari e di miglioramento della qualità della vita;
· per la società, in termini di riduzione dei costi sociali ed in funzione di un ruolo più attivo delle famiglie.
Con la richiesta alla Fondazione tedesca Hertie della licenza d’uso del marchio Audit Famiglia e Lavoro, la Provincia Autonoma di Trento, oltre che ente promotore del progetto per il Trentino, ne diventa l’organismo referente per l’implementazione e la gestione. Sarà, insomma, l’ente licenziatario del marchio che provvederà alla consegna formale dei certificati base e finali.
Primo passo è appunto la costituzione del Consiglio dell’Audit, organismo dedicato alla tutela della qualità del processo di certificazione. Il Consiglio, rappresentativo di enti, istituzioni e organizzazioni di vari gruppi di interesse, tra cui esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, economico, sindacale, istituzionale e delle associazioni familiari, avrà il compito di adattare gli strumenti dell’European Work & Family Audit alle specificità territoriali, definendo le Linee Guida locali; valuterà inoltre l’applicazione del processo e la documentazione degli auditori relativa agli sviluppi dei programmi delle aziende per l’ottenimento del certificato, esaminando le condizioni per il rilascio dello stesso.
Il Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro costituito oggi dalla Giunta è composto da Luciano Malfer, dirigente del Servizio Politiche sociali della Provincia (presidente), Lucia Trettel in rappresentanza dell’Assessorato alle pari opportunità, la sindacalista Claudia Loro in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, Roberta Arcaini del Forum trentino delle Associazioni familiari, Mariangela Franch e Barbara Poggio in rappresentanza dell’Università degli Studi di Trento, Clara Pedrelli in rappresentanza del coordinamento imprenditori trentini, mentre le funzioni di segreteria sono affidate a Lucia Claus del Servizio politiche sociali e abitative.
Oltre al Servizio per il personale della Provincia, hanno già dato adesione formale all’Audit i Comuni di Trento (limitatamente al comparto biblioteche) e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, il Liceo classico “G. Prati”, gli Istituti comprensivi di Levico Terme e di Mezzolombardo, l’Istituto professionale “Veronesi” di Rovereto, la Federazione della Cooperazione trentina, la Cooperativa sociale Progetto 92, la Cooperativa sociale SAD, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio CEii Trentino, Itea Spa, Autostrada del Brennero SpA, le ditte Glacier Vandervell Italy e GPI.
Interesse a partecipare al processo Audit è stato manifestato anche dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
Il sottoscritto D’Antuono Ciro, Consigliere del gruppo Valduga per Rovereto, interroga il Sindaco e l’Assessore competente se è intenzione di codesta amministrazione partecipare al processo Audit.
Si richiede risposta scritta.

Rovereto, lì 6 ottobre 2007.

Risposta del Sindaco Guglielmo Valduga sulla richiesta di partecipazione al processo Audit Famiglia e Lavoro.
Rovereto, 16 novembre 2007.