domenica 28 settembre 2008

Senza figli non c'è futuro.

l'Adige di domenica 28 settembre 2008

mercoledì 24 settembre 2008

Consiglio Comunale 24 settembre 2008.

Interrogazione n. 9 ”Polveri nere in via Gazzoletti”
Presentata dal Consigliere D’Antuono
(da 0.54’ a 0.57’)

Per ascoltare clicca qui sotto :
http://www.comune.rovereto.tn.it/area_istituzionale_audio_sedute.jsp?ID_LINK=990&page=26&area=96

martedì 23 settembre 2008

Consiglio Comunale del 23 settembre 2008.

Punti discussi:
DOMANDA DI ATTUALITÀ n. 36 "Criteri di finanziamento alle società sportive" Presentata dal Consigliere D'Antuono(da 0.07' a 0.15')
Per ascoltare clicca qui sotto :
http://www.comune.rovereto.tn.it/area_istituzionale_audio_sedute.jsp?ID_LINK=990&page=25&area=96

lunedì 22 settembre 2008

Rovereto: in via Portici una scelta sbagliata.




l'Adige di lunedì 22 settembre 2008.

domenica 21 settembre 2008

INTERROGAZIONE: cassonetti gialli per la raccolta indumenti usati.

INTERROGAZIONE
(cassonetti gialli per la raccolta indumenti usati)

In diverse zone della città sono presenti i cassonetti gialli per la raccolta di indumenti usati; purtroppo molto spesso alcuni, per servirsi direttamente di abiti, svuotano il cassonetto, prelevano gli abiti che gradiscono, e abbandonano gli altri sulla strada. Questo non solo nuoce al decoro della città, ma anche rende inutilizzabili per altri gli indumenti lasciati alle intemperie.
Pertanto il sottoscritto D’Antuono Ciro, Consigliere di Alleanza Nazionale per Rovereto
INTERROGA
l’Assessore competente su quali soluzioni eventualmente intenda adottare e chiede se non sarebbe più opportuno affidare ad una postazione mobile la raccolta di abiti usati, in luoghi prestabiliti e secondo un calendario determinato e reso noto ai cittadini.
Si chiede risposta scritta.

Rovereto, lì 21 settembre 2008

Cartoni e fumetti conquistano la città.

Errata corrige:
"Sono vissuto per 22 anni a La Spezia, sono un uomo di mare: Braccio di Ferro è sempre stato uno dei miei miti".
l'Adige di domenica 21 settembre 2008.

Mozione: Rovereto terra libera da Ogm.

Trentino di domenica 21 settembre 2008.

Braccio di Ferro conquista la piazza.




Braccio di Ferro conquista la piazza.
Trentino di domenica 21 settembre 2008.

mercoledì 17 settembre 2008

La Casa del Mago di Depero.

Gentile Direttore,
ho letto con attenzione il Vostro articolo dd. 17/09/2008 dedicato alla Via Portici quale unico accesso della Casa del Mago di Via della Terra, desidero evidenziare la contrapposizione che si è voluta creare tra le due vie (vedi foto pubblicate).
Normalità vorrebbe che il percorso nei centri storici fosse basato su una minima conoscenza della pianificazione urbanistica delle città.
Tale conoscenza prevede, relativamente al flusso pedonale, un'entrata ed un'uscita. In presenza di un collegamento virtuoso e allo stesso tempo eccezionale della Casa di Depero posizionata tra le due vie (Via Portici e via della Terra) sarebbe stato consequenziale sfruttare tale occasione.
Inoltre, per recuperare la vivibilità del nostro Centro Storico la scelta fatta non poteva essere più sbagliata di quella presa. Non solo i commercianti ed i residenti di Via della Terra, Via Rialto potevano beneficiarne ma la stessa Città ne avrebbe tratto vantaggio. Visto che Rovereto desidera essere ancora chiamata l'Atene del Trentino, come succede a Firenze, a Siena, e tutte le nostre città d'arte, intelligente sarebbe stato mantenere le due entrate o uscite previste nel progetto originario.
Cordiali saluti.
Ciro D'Antuono
(Consigliere Comunale di A.N. per Rovereto)

OBIETTIVO PROGRAMMATICO DI ALLEANZA NAZIONALE DEL TRENTINO PER LA XIV LEGISLATURA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO: LA FAMIGLIA.

LA FAMIGLIA

Tradizionale punto di riferimento per la nostra società mai come oggi essa necessità di tutela e di provvedimenti ad hoc per la sua salvaguardia.


Quando si parla di politiche per la famiglia bisogna avere chiaro che ci si sta riferendo alla più abituale forma di politiche sociali in quanto, tradizionalmente, il punto di riferimento del sistema di stato sociale italiano vede la famiglia come propria interlocutrice.

Il primo punto da affrontare è quindi la definizione di ciò che si deve intendere per famiglia, unendo il dettato costituzionale con la tutela legislativa dell’uguaglianza tra figli naturali e legittimi. Quindi per famiglia, a livello di politiche sociali, si deve intendere l’unione stabile tra uomo e donna legati da vincolo di matrimonio o comunque con figli.

Purtroppo in questi anni di governo provinciale di centrosinistra la famiglia è stata intaccata nell’immagine livellandola alle coppie di gay-lesbiche-bisessuali-transessuali (GLBT), con previsione di introdurre politiche sociali e culturali atte a parificare la famiglia tradizionale con queste forme alternative di unioni.
Per questo motivo sarà necessario dimostrare una netta quanto drastica discontinuità rispetto a tali progetti attraverso un più marcato sostegno all’associazionismo familiare, inteso come ganglio fondamentale nella catena del mutuo-aiuto, anche a livello di partecipazione consultiva nelle commissioni che si curano dei processi decisionali, soppiantando in tale riconoscimento le associazioni GLBT. In egual modo è da modificare radicalmente, ridimensionare valutando la possibilità di sopprimere la Commissione pari opportunità.

Le politiche familiari devono muoversi senza alcuna forma di assistenzialismo, mettendo la famiglia nelle condizioni di essere pienamente responsabile della propria condotta. Per questo motivo la linea guida fondamentale saranno aiuti con vincolo d’utilizzo (diritto alla casa, esenzioni da tariffe, borse di studio, buoni mensa…)

Uno degli scopi principali da raggiungere è la tutela dell’unità familiare nei confronti dell’anziano, delle donna e delle madre.

Per quanto concerne gli anziani, è necessario potenziare il servizio di domiciliarità dei servizi socio-sanitari, incentivare l’utilizzo delle strutture semi-residenziali od i circoli ricreativi (a seconda del grado di autonomia) per dare momenti di sollievo alla famiglia in alternativa a forme di tagestachter (è necessario quindi predisporre un ciclo di formazione per gli addetti a tale servizio) e sostenere i servizi di pasti a domicilio. Tutte le agenzie indicate devono essere inserite in una rete tale da poter tranquillamente fungere da sensibile legame per non mettere l’anziano e la sua famiglia nella condizione di essere abbandonati a se stessi.

Uno degli aspetti che più rendono problematica la vita familiare è il difficile coordinamento tra tempi lavorativi e gli impegni della vita privata. Ruolo fondamentale in questo senso è rivestito dalla donna. Solo in relazione a tale aspetto il ruolo della donna è difforme a quello tradizionalmente rivestito dall’uomo.
Per questo motivo è da garantire la priorità per le donne nell’assegnazione di posti a tempo parziale.

Con l’arrivo di un figlio la richiesta di riduzione dell’orario lavorativo aumenta e, quando non trova soddisfacimento, la donna prende in alta percentuale la decisione di dimettersi dal proprio lavoro.
A tutto ciò è da sommarsi il valore della stabilità familiare e dell’educazione dei figli, non più necessitante in toto di strutture esterne oppure di sussidiari appoggi parentali-amicali, considerando pure l’importanza della relazione madre-figlio, soprattutto nei primi 3 anni di vita. Ciò trova un chiaro riferimento di rango costituzionale nell’art. 37, laddove si sancisce l’importanza di normare in modo particolare la presenza delle donne nel mondo del lavoro.
Per questo motivo è importante prevedere degli incentivi alle imprese che pongono in essere possibilità di lavoro flessibile, a domicilio-distanza, parziale per le madri; promuovere forme di mutuo aiuto per la gestione da parte di associazioni familiari dei figli nel dopo-scuola; programmare una forma più flessibile di nidoin famiglia, inteso come servizio situato in una casa con precisi requisiti di qualità che si rivolge ad un massimo di 6 bambini di età compresa tra 0 e 3anni.
È necessaria una rivoluzione copernicana rispetto alle politiche per i bambini nella fascia 0-3 anni, garantendo un consapevole diritto di scelta alle famiglia senza limitarsi ad un superficiale “diritto al nido”, così come definito nella Legge provinciale quadro sulla famiglia: se una madre cittadina italiana con 5 anni di residenza sul territorio provinciale con un figlio di età inferiore ai 3 anni decidesse di tenerlo a casa con sé, potrebbe percepire una quota fissa mensile da quantificare in modo definitivo ma indicativamente di 600 € (cifra definita da una calcolo di compensazione rispetto agli investimenti pubblici mensili per gli asili nido).
Sulla stessa logica si potranno prevedere dei sostegni economici per i familiari che decidono di rinunciare al lavoro extradomestico per seguire il proprio congiunto soggetto ad una grave forma di disabilità.

Il costo della vita è uno dei problemi contro cui le famiglie si devono difendere e la Provincia deve porre in essere delle politiche tariffarie come sconti per le pluriutenze per i servizi comunali, scolastici e di trasporto; una Carta Famiglia per i nuclei numerosi; un intervento per accorciare la filiera agroalimentare; una fornitura nella forma del comodato dei libri delle scuole secondarie superiori per famiglie che si trovino in condizioni di necessità; la nascita di un “Marchio Famiglia” per accreditare e valorizzare quelle strutture – enti pubblici e privati, istituti di credito…- che vogliono promuovere la famiglia con progetti mirati o con interventi di prezzo.

Le politiche familiari sono investite anche da una forte responsabilizzazione nella tutela del diritto alla vita, controllando l’effettiva attuazione della legge sull’interruzione di gravidanza nel garantire la presenza di associazioni all’interno dei consultori familiari e strutture ospedaliere come sostegno alla scelta della maternità. Oltre a questo sarà importante bloccare l’uso della pillola abortiva RU486 nelle strutture sanitarie del Trentino.

martedì 16 settembre 2008

Il primario Ioppi smentisce D'Antuono, che li vorrebbe più numerosi che a Trento.

Nati prematuri: Rovereto è nella media.
Trentino di martedì 16 settembre 2008
COMMENTO:
L'ultima cosa che vorrei è proprio questo primato!
Invito tutti i lettori a leggere la mia interrogazione e l'articolo sopra esposto e farsi le proprie deduzioni.
Per quanto riguarda il primario Ioppi è già iniziata la campagna elettorale.

lunedì 15 settembre 2008

osservazioni.

OSSERVAZIONI:

N. 35: politiche tariffarie tassa rifiuti gas e acqua: ne consegue che sia per il gas che per l’acqua eventuali politiche di sostegno alle famiglie numerose possono essere attuate solo dagli enti pubblici e non possono coinvolgere le società di vendita. Mi chiedo: la Trenta non è una società con azioni maggioritarie da parte del Comune di Rovereto e di Trento? Secondo il mio parere sarebbe meglio che la Società in questione o il Comune investissero il maggior utile (dividendo) in serie politiche tariffarie per le famiglie numerose.
N. 39: associazione d’arma: il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a fare in modo che la struttura sopra menzionata [Sacrario militare di Castel Dante] rimanga aperta durante le domeniche e le festività con la collaborazione delle associazioni d’arma in accordo con il Ministero della Difesa. L'amministrazione risponde:
Non capisco le intenzioni di codesta amministrazione: poiché il Comune riceverà per tale servizio dei contributi dal Ministero della Difesa non trovo giusto coinvolgere il personale dell'azione 10. Volontà del Consiglio Comunale è il coinvolgimento delle associazioni d'arma, probabilmente anche più coinvolte sentimentalmente in tale servizio

ORDINI DEL GIORNO COLLEGATI AL BILANCIO 2008-2010 – APPROVATI

N. 35 proposto dai consiglieri D’Antuono e Plotegher

politiche tariffarie tassa rifiuti gas e acqua
il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta
a sostenere le seguenti iniziative prioritarie e irrinunciabili:
ad invitare la trentino servizi a valutare la possibilità di creare un assetto tariffario per le famiglie numerose per il pagamento delle tasse sui rifiuti, gas ed acqua o quantomeno applicare le tariffe relative alle “comunità” per i nuclei con più di quattro componenti. infatti attualmente le famiglie con figli, consumando necessariamente di più, sono ingiustamente penalizzate dall’aumento più che proporzionale del costo pro capite.

farinati
prezzi
Per quanto riguarda la tariffa di igiene ambientale (TIA), la giunta provinciale di Trento, con la deliberazione n. 2267 di data 19 ottobre 2007, ha individuato un modello tariffario standard che mira alla copertura integrale dei costi del servizio e che è basato, per le utenze domestiche, sulla superficie dei locali e sul numero dei componenti della famiglia.
L’incremento della tariffa non è tuttavia proporzionale all’aumento del numero dei componenti, ma contenuto su valori più ridotti, come è possibile verificare consultando la tariffa approvata con deliberazione della giunta comunale n. 344/2007.

Per quanto riguarda l’acqua, la giunta provinciale di Trento, con deliberazione n. 2516 di data 28 novembre 2005, ha approvato un sistema tariffario che tutti i comuni del Trentino devono applicare e che mira alla copertura integrale dei costi del servizio. Il sistema tariffario provinciale è basato su una quota fissa e su una quota variabile legata ai consumi, senza previsione di riduzioni per le famiglie numerose.

Per quanto riguarda il gas, dalle verifiche effettuate con Trentino Servizi s.p.a. è emerso che l’attuale sistema tariffario (come per l’energia elettrica) è approvato dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas nell’ambito di un regime di libero mercato, nel quale più società possono formulare ai clienti proposte commerciali alternative.

Ne consegue che sia per il gas che per l’acqua eventuali politiche di sostegno alle famiglie numerose possono essere attuate solo dagli enti pubblici e non possono coinvolgere le società di vendita.


N. 39 proposto dai consiglieri D’Antuono e Plotegher

associazione d’arma
il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a fare in modo che la struttura sopra menzionata [sacrario militare di castel dante] rimanga aperta durante le domeniche e le festività con la collaborazione delle associazioni d’arma in accordo con il ministero della difesa.

sala
festa
In passato, tra il 2001 al 2005, era in vigore una convenzione con il ministero che prevedeva un'apertura prolungata del sacrario militare di Castel Dante nel periodo compreso tra pasqua e novembre, nei pomeriggi e nelle giornate festive, tramite personale dell'azione 10 ed i volontari delle associazioni d'arma.
Peraltro, il Comune di Rovereto, anche in assenza di convenzione, già predisposta ma non firmata dal ministero, per il periodo 2006 - 2009, aveva provveduto ad assicurare l'apertura anche per l'anno 2006.
Nel 2007, l'apertura era stata assicurata in forma diversa ed in misura parziale direttamente dal personale del ministero.
Da informazioni assunte con il tenente colonnello Franco Burei di Asiago, era intenzione del ministero chiedere la collaborazione del Comune di Rovereto per individuare altre forme che garantissero l'apertura festiva, stante l'impossibilità di assicurarla direttamente tramite il loro personale.
E' da valutare la possibilità di concordare nuove modalità di effettuazione del servizio che possono prevedere l'ausilio del personale delle associazioni d'arma, stante la loro passata disponibilità a collaborare; ovviamente ciò dovrà essere definito con il ministero.
Per il 2008, tale servizio potrebbe avvenire in forma provvisoria in pendenza della definizione di una convenzione e, della previsione per il 2009, del coinvolgimento di personale dell'azione 10, come già avvenuto in passato. Si è in attesa di concordare una linea di azione con il ministero.

sabato 13 settembre 2008

Interrogazione: indagine sui nati prematuri di Rovereto e della Vallagarina.

INTERROGAZIONE
(indagine sui nati prematuri di Rovereto e della Vallagarina)

Su richiesta di persone che hanno avuto figli nati prematuri e ad integrazione della precedente interrogazione dd. 10/09/2008, il sottoscritto D’Antuono Ciro, consigliere comunale di Alleanza Nazionale per Rovereto, interroga l’Assessore competente per conoscere se, rispetto agli altri Comprensori o alle altre città del Trentino, Rovereto e la Vallagarina hanno una casistica maggiore di nati prematuri e se esiste una correlazione con la presenza di importanti immissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente (tale indagine deve escludere tutti quelli che provengono dal centro di fecondazione artificiale di Arco).
Riporto una citazione di un’infermiera del reparto di neonatologia di Trento: "se tuti de Roveredo"...."poderesem spostar el reparto a Roveredo". Nell'ultimo anno (2007), infatti, i casi di nati prematuri nelle zone di Marano, Brancolino, Nogaredo, Patone, Piazzo, Volano e Rovereto sono stati almeno una quindicina: questo almeno è il numero di quelli che conosco personalmente.
Si chiede risposta scritta.

Rovereto, lì 13 settembre 2008

venerdì 12 settembre 2008

Qui tumori in aumento

l'Adige di venerdì 12 settembre 2008.

giovedì 11 settembre 2008

Mozione contro gli ogm in agricoltura.

MOZIONE
(Niente Ogm in agricoltura)

CONSIDERATO

CHE la Coalizione ITALIAEUROPA – LIBERI DA OGM, costituita dalle Organizzazioni di rappresentanza dell’agricoltura, dell’artigianato, della piccola e media industria, del commercio e della grande distribuzione agroalimentare; dell’ambientalismo e della cooperazione internazionale, ha promosso un Dibattito nazionale, dal 15 settembre al 6 dicembre 2007, al fine del pronunciamento diretto dei cittadini perché l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano il cuore dello sviluppo del Paese, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile, innovativo e libero da ogm;
CHE l’applicazione del principio di precauzione comporta l’adozione di decisioni cautelative allorquando, in presenza di rischi gravi o irreversibili, non sia ancora possibile stabilire con certezza, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, un’esatta relazione tra causa ed effetto;
CHE l’introduzione nell’ambiente di organismi modificati legata, soprattutto, all’utilizzazione in agricoltura di sementi e varietà vegetali connesse a forme di sfruttamento intensivo, facendo largo impiego di mezzi tecnici, quali insetticidi, diserbanti e fitofarmaci in genere, può avere effetti negativi sulla diversità biologica delle forme viventi, per la riduzione della capacità di adottarsi e resistere al processo, graduale e continuo, di evoluzione naturale;
CHE il rapporto del Centro Comune di Ricerche della UE ha evidenziato l’impossibilità di far convivere agricoltura transgenica e agricoltura biologica e convenzionale, affermando che l’agricoltura biologica sarebbe irreversibilmente compromessa dalla contaminazione da OGM e paventando, inoltre, forti rischi di perdita di competitività per l’agricoltura convenzionale;
CHE la presenza sul territorio di coltivazioni transgeniche può comportare il rischio di contaminazione genetica, con conseguente gravissimo danno all’ambiente, alle risorse naturali ed alle coltivazioni convenzionali e biologiche, anche in relazione all’irreversibilità delle ricadute sull’ambiente e sull’ecosistema;
CHE il territorio comunale vanta un variegatissimo e prezioso patrimonio alimentare, caratterizzato da una forte identità territoriale, tradizionale e culturale della produzione agricola e che non si può consentire la perdita di queste ricchezze, a causa dell’ingegnerizzazione dei prodotti tipici e naturali e della commistione di geni di diversa origine, che avrebbero evidenti ripercussioni negative sulla specificità delle nostre coltivazioni e sulla loro distribuzione territoriale;
CHE è indispensabile evitare che un territorio destinato alla produzione di qualità vengano inserite le piante geneticamente modificate, dal momento che la loro interazione ridurrebbe irrimediabilmente il valore della specificità, e che l’identità storica di ciascun prodotto finirebbe con il venir meno, risultando compromesse le vocazioni colturali di alcune aree produttive;
CHE l’attenzione e l’informazione sulla qualità dei prodotti e tracciabilità dei cibi rappresentano il motore dello sviluppo dei sistemi locali e consentono di incrementare la competitività merceologica ed il valore aggiunto in agricoltura;
CHE la riforma della P.A.C. prevede un particolare impegno per il rispetto agro alimentare e per la produzione di alimenti di alta qualità e che pertanto è importante garantire, promuovere e conservare un modello di agricoltura basato sul rispetto dell’ambiente ed in grado di valorizzare le produzioni di origine e tradizionali;
CHE tra i compiti del Comune vi è anche l’attuazione di una politica per la difesa del suolo, la tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali e la prevenzione delle calamità;

RITENUTO OPPORTUNO UN IMPEGNO RIVOLTO

- alla tutela del territorio e delle produzioni tipiche dai possibili effetti negativi connessi all’impegno ed alla coltivazione di organismi geneticamente modificati;
- all’attività di informazione e di educazione alimentare;
- al recupero di metodologie, sia agronomiche che di trasformazione, specifiche e tradizionali;
- al rilancio dei prodotti legati al territorio ed all’identità culturale dei luoghi, ottenuti nel rispetto dei parametri dei disciplinari.


PRESO ATTO

- CHE lo stesso Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha approvato all’unanimità il disegno di legge 205 del consigliere provinciale di Alleanza Nazionale Cristano de Eccher, che dispone, quantomeno sino al 2013, il divieto assoluto di introduzione, sull’intero territorio provinciale, di organismi geneticamente modificati in modo tale da salvaguardare congiuntamente la salute pubblica, la biodiversità e gli interessi di un’agricoltura correttamente indirizzata verso quei livelli qualitativi che devono essere rigorosamente mantenuti ed ove possibile ulteriormente migliorati.

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA LA GIUNTA

a dichiarare il territorio comunale libero da OGM, nel rispetto del principio di precauzione e nelle more della messa a punto di idonei protocolli di sicurezza che, sulla base degli indirizzi comunitari, disponga la valutazione, su scala locale, dei rischi relativi all’impatto dell’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e dei rischi relativi all’impatto sui sistemi agrari naturali;
a mettere in atto ogni intervento di competenza dell’amministrazione sul controllo di qualità degli alimenti agricolo-forestali e di allevamento prodotti del territorio;
a realizzare iniziative finalizzate allo sviluppo, alla promozione ed alla valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari del territorio ed alla certificazione delle produzioni locali;
creare un tavolo d’intesa tra produttori, industrie di trasformazione e di distribuzione del settore alimentare al fine di valorizzare i prodotti tipici, tradizionali e a denominazione protetta;
a selezionare tra le aziende fornitrici di pasti e derrate alle mense pubbliche (includendo quindi le mense scolastiche) soltanto quelle che garantiscono il non utilizzo di alimenti contenenti O.G.M. ed a prevedere l’inserimento di una specifica clausola vincolante in tal senso in occasione delle prossime gare d’appalto in ogni mensa pubblica.
ad aderire e sottoscrivere i contenuti del Dibattito nazionale promosso dalla Coalizione ITALIAEUROPA – LIBERI DA OGM che coniuga gli obiettivi economici di sostenibilità del made in Italy agroalimentare con il valore della ricoesione sociale: elementi essenziali di un paese che, insieme, voglia tornare ad essere protagonista in Europa e nel mondo.

Rovereto, lì 11 settembre 2008

mercoledì 10 settembre 2008

Interrogazione sulla salute dei roveretani.

INTERROGAZIONE

PREMESSA:
Abbiamo assistito, negli ultimi tempi, all’aumento delle minacce alla salute delle persone da parte delle molteplici immissioni di sostanze tossiche per opera delle attività umane. Oggi l’opinione pubblica conosce meglio e maggiormente i numerosi agenti tossici o patologici che prima erano noti solo agli specialisti e agli ambientalisti, ma che le autorità tenevano celati.
Per esempio, prima si sapeva soltanto che il traffico produceva ozono, CO2 e ossidi di azoto. Adesso anche "quello che mena il gesso" sa che esso produce polveri fini cancerogene (PM10), come se prima nessuno si fosse chiesto dove finivano i battistrada dei pneumatici consumati e dove finiva l’asfalto che ogni tanto veniva sostituito sulle strade. Il benzene è stato introdotto nella benzina in sostituzione del piombo tetraetile vent’anni fa (invece di aggiungervi innocente etanolo), ma solo ora si riconosce che può nuocere gravemente alla salute.
La telefonia mobile è stata introdotta da molti anni, ma è recente l’allarme per i danni che essa può o potrebbe provocare con le sue radiazioni.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto D’Antuono Ciro, consigliere comunale di Alleanza Nazionale per Rovereto, interroga l’Assessore competente:
1. per conoscere se sono previste analisi statistiche della distribuzione di tali malattie in correlazione con la presenza di importanti immissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente.
2. se si prevede di verificare le correlazioni e la prevalenza delle affezioni polmonari e respiratorie con i nodi di traffico o vicinanze ad attività produttive ad alto rischio (vedi ad es: inceneritore Marangoni, Sandoz, Trentino Servizi, ecc);
3. se è possibile verificare il rapporto statistico fra antenne di telefonia mobile, o altre sorgenti di radiazioni non ionizzanti (emettitori radiotelevisivi, condotte ad alta tensione, ecc.) e frequenza di tumori e malattie neuro-fisiologiche;
4. qual è l’incidenza delle malattie tumorali nel nostro Comune negli ultimi anni;
5. quali sono i tumori di maggior frequenza e quali hanno ottenuto i maggiori tassi di guarigione o di remissione;
6. quali sono invece le tipologie che destano maggior preoccupazione e perché;
7. quali scenari sono ravvisabili sul medio - lungo termine (trend della malattie fra le diverse tipologie);
8. se è possibile individuare delle correlazioni fra fattori ambientali, professionali e sociali e alcune tipologie tumorali e se sì, quali;
9. alla luce di questi elementi conoscitivi, come intende agire il Comune di Rovereto per rafforzare l’informazione e la prevenzione delle malattie tumorali e per contenere i fattori di rischio a tutela della salute della popolazione.
Si chiede risposta scritta.

Rovereto, lì 10 settembre 2008

sabato 6 settembre 2008

In bici anche coi bimbi.




l'Adige di sabato 6 settembre 2008.

mercoledì 3 settembre 2008

Domanda di attualità sui criteri di finanziamento società sportive.

PREMESSO CHE:
a nulla è valsa la mia interrogazione riguardo l’”Uso e gestione impianti sportivi” dd. 29/08/2007 e discussa in Consiglio Comunale in data 21/11/2007 con risposta scritta di data 20/11/2007 in cui si chiedeva il recepimento del “Piano provinciale di interventi in materia di politiche familiari” aggiornato al 14/03/2007, il quale al punto 3.6. Politiche tariffarie – sistema servizi sportivi recita:

A tal fine il sottoscritto D’Antuono Ciro, Consigliere Comunale di Alleanza Nazionale per Rovereto, interrogava l’assessore Christian Sala ed i componenti della commissione comunale e consultiva per l’uso e la gestione impianti sportivi per sapere se erano stati aggiornati i criteri comunali, recependo quindi la suddetta indicazione e, qualora non fossero stati aggiornati, chiedeva se era intenzione di codesta amministrazione recepire le suddette indicazioni.
Inoltre, chiedeva se era possibile pubblicizzare a tutte le società sportive quanto sopra citato.

La risposta ottenuta è stata la seguente: “E’ quindi fondamentale, come sostiene il consigliere interrogante, che i dirigenti sportivi e i settori tecnici frequentino corsi di formazione e aggiornamento su queste tematiche, appropriandosi di tale fondamentale ruolo. D’altro canto è anche importante, come da Lei sottolineato, che le società agevolino nei modi ritenuti più opportuni le famiglie bisognose o che iscrivono più figli alla società sportiva stessa.
Questo tipo di indicazioni e l’eventuale meccanismo incentivante da parte dell’Amministrazione comunale, non sono state recepite nel 2007, avendo già avviato l’iter dei contributi.
Nel 2008 proporrò tale soluzione alla commissione specificatamente costituita dal Consiglio Comunale, inserendo queste indicazioni nel modulo-domanda che le società devono compilare, solitamente inviato a giugno e consegnato entro il 15 settembre.
Saremo così in grado di valutare l’impegno delle associazioni sportive, sostenendo maggiormente quelle che hanno messo in atto tali indicazioni.”

A tutt’oggi però, dopo un’attenta lettura del modulo di richiesta di contributo per attività sportiva e manifestazioni 2009 o 2008/09, non ho riscontrato alcuna specifica dichiarazione da parte dei Presidenti delle associazioni riguardo all’attenzione o meno ai sistemi tariffari articolati sulla base di bisogni vari, quali ad esempio agevolazioni tariffarie all’iscrizione di più fratelli alle medesime attività sportive e alla frequenza periodica degli operatori sportivi a corsi di formazione/aggiornamento su tematiche di pertinenza.
Proprio per questo presento la seguente domanda di attualità:

DOMANDA DI ATTUALITÁ.

Il sottoscritto D’Antuono Ciro, Consigliere Comunale di Alleanza Nazionale per Rovereto, chiede all’Assessore competente quali sono stati gli impedimenti per cui anche in questa stagione sportiva (2008/2009) nel modulo-domanda, che le società devono compilare entro il 15/09/2008, non è stata inserita la dichiarazione di eventuali agevolazioni alle famiglie bisognose o che iscrivono più figli alla stessa società sportiva.
Rimanendo convinto che sarebbe buona prassi inviare prima dell’inizio della stagione sportiva a ciascuna famiglia roveretani, anche utilizzando alcune pagine del notiziario del Comune, informazioni sulle varie associazioni sportive presenti nel territorio con il rispettivo tariffario e che sarebbe utile inserire queste informazioni (tariffe e sensibilità verso le famiglie numerose) in modo permanente nelle pagine web del sito del Comune dedicate alle rispettive associazioni, domanda inoltre all’Assessore competente se ritiene giusta questa modalità.
Non avendo codesta Amministrazione recepito anche quest’anno le suddette indicazioni, purtroppo anche per questa stagione 2008/09 l’Amministrazione comunale non potrà valutare l’impegno delle associazioni sportive, sostenendo quindi maggiormente quelle che hanno messo in atto le suddette indicazioni. di valenza sociale e che di conseguenza permettono a tutte le famiglie di far praticare lo sport ai propri bambini.

Rovereto, lì 03/09/2008