sabato 6 ottobre 2007

Interrogazione sulla Conciliazione FAMIGLIA - LAVORO.

INTERROGAZIONE
(conciliazione FAMIGLIA - LAVORO)

Ci sono molti modi per sostenere le famiglie e metterle nelle condizioni di svolgere le funzioni sociali, economiche ed educative che le sono riconosciute (più spesso a parole che non nei fatti concreti) dalla società e dalle istituzioni. Uno di questi è dare risposte concrete al problema della conciliazione dei tempi di vita familiare con i tempi della vita lavorativa, tema che non interessa solo le donne che lavorano (o che vorrebbero lavorare), ma anche i lavoratori maschi, padri e mariti, e che si lega con quello delle pari opportunità. Argomento, quello della conciliazione, sul quale ci sono stati molti inviti a lavorare, in particolare nel 2007, Anno europeo dedicato alle Pari Opportunità, sia nei confronti delle istituzioni che del mondo delle imprese.
Il Trentino, che vuole qualificarsi come “distretto amico della famiglia”, intende investire molto in questa direzione, aprendo le porte di enti pubblici, organizzazioni e imprese private all’ingresso di una nuova politica di gestione del personale orientata, appunto, alla famiglia.
In questo senso va colto il provvedimento approvato oggi dalla Giunta Provinciale, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, relativo alla costituzione del Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro. Importanti le adesioni al processo Audit: oltre alla Provincia Autonoma (Servizio per il Personale), i Comuni di Trento e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, alcune scuole, la Federazione della Cooperazione trentina, alcune Cooperative Sociali, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio CEii Trentino, Itea Spa, l’A 22 e imprese private.
L’Audit è uno strumento di management per imprese ed organizzazioni, finalizzato a stimolare politiche di gestione del personale che favoriscano i lavoratori e le lavoratrici nel conciliare i tempi e le esigenze della famiglia con quelli del lavoro. E’ un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva di tali politiche di gestione del personale, che certifica, sulla base della rispondenza ad un ampio catalogo di criteri, quali provvedimenti e quali offerte favorevoli alla famiglia può predisporre un’impresa.
L’Audit Famiglia e Lavoro, in sostanza, conduce l’impresa in un processo interno attraverso il quale vengono definiti gli obiettivi ed i provvedimenti per una politica occupazionale attenta alle esigenze delle famiglie dei dipendenti. Per fare questo l’impresa o l’organizzazione interessata deve, come primo passo, accertare le misure favorevoli alla conciliazione famiglia e lavoro già in essere e successivamente trovare, con il supporto di un “auditore” e sulla base di un catalogo di criteri differenziato, le aree migliorabili. Vengono successivamente definiti obiettivi e strategie personalizzate per le esigenze dell’impresa e per l’attuazione di misure concrete.
Nel processo di Audit tali obiettivi e provvedimenti vengono calibrati alla realtà specifica di ogni singola azienda. Annualmente, per una durata massima di tre anni, verranno effettuate delle verifiche sull’andamento dell’applicazione dell’Audit e, se gli obiettivi fissati dall’impresa sono stati raggiunti e mantenuti con esito positivo, al termine del triennio verrà rilasciato all’azienda il certificato finale Audit Famiglia e Lavoro. Si tratta quindi di un processo di miglioramento continuo che si sviluppa in cicli triennali.
L’adozione dell’Audit famiglia e lavoro tende ad apportare molti vantaggi:
· per il datore di lavoro, pubblico e privato, in termini di maggiore produttività dei dipendenti, riduzione del turn over, riduzione delle assenze dal lavoro, miglioramento dell’immagine, maggiore concorrenzialità;
· per i lavoratori, in termini di maggiore soddisfazione e motivazione, di arricchimento professionale, di possibilità di retribuzione aggiuntiva;
· per la famiglia, in termini di maggior tempo per le relazioni familiari e di miglioramento della qualità della vita;
· per la società, in termini di riduzione dei costi sociali ed in funzione di un ruolo più attivo delle famiglie.
Con la richiesta alla Fondazione tedesca Hertie della licenza d’uso del marchio Audit Famiglia e Lavoro, la Provincia Autonoma di Trento, oltre che ente promotore del progetto per il Trentino, ne diventa l’organismo referente per l’implementazione e la gestione. Sarà, insomma, l’ente licenziatario del marchio che provvederà alla consegna formale dei certificati base e finali.
Primo passo è appunto la costituzione del Consiglio dell’Audit, organismo dedicato alla tutela della qualità del processo di certificazione. Il Consiglio, rappresentativo di enti, istituzioni e organizzazioni di vari gruppi di interesse, tra cui esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, economico, sindacale, istituzionale e delle associazioni familiari, avrà il compito di adattare gli strumenti dell’European Work & Family Audit alle specificità territoriali, definendo le Linee Guida locali; valuterà inoltre l’applicazione del processo e la documentazione degli auditori relativa agli sviluppi dei programmi delle aziende per l’ottenimento del certificato, esaminando le condizioni per il rilascio dello stesso.
Il Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro costituito oggi dalla Giunta è composto da Luciano Malfer, dirigente del Servizio Politiche sociali della Provincia (presidente), Lucia Trettel in rappresentanza dell’Assessorato alle pari opportunità, la sindacalista Claudia Loro in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, Roberta Arcaini del Forum trentino delle Associazioni familiari, Mariangela Franch e Barbara Poggio in rappresentanza dell’Università degli Studi di Trento, Clara Pedrelli in rappresentanza del coordinamento imprenditori trentini, mentre le funzioni di segreteria sono affidate a Lucia Claus del Servizio politiche sociali e abitative.
Oltre al Servizio per il personale della Provincia, hanno già dato adesione formale all’Audit i Comuni di Trento (limitatamente al comparto biblioteche) e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, il Liceo classico “G. Prati”, gli Istituti comprensivi di Levico Terme e di Mezzolombardo, l’Istituto professionale “Veronesi” di Rovereto, la Federazione della Cooperazione trentina, la Cooperativa sociale Progetto 92, la Cooperativa sociale SAD, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio CEii Trentino, Itea Spa, Autostrada del Brennero SpA, le ditte Glacier Vandervell Italy e GPI.
Interesse a partecipare al processo Audit è stato manifestato anche dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
Il sottoscritto D’Antuono Ciro, Consigliere del gruppo Valduga per Rovereto, interroga il Sindaco e l’Assessore competente se è intenzione di codesta amministrazione partecipare al processo Audit.
Si richiede risposta scritta.

Rovereto, lì 6 ottobre 2007.

Risposta del Sindaco Guglielmo Valduga sulla richiesta di partecipazione al processo Audit Famiglia e Lavoro.
Rovereto, 16 novembre 2007.

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